PREVENZIONE
DELL’INFEZIONE FETALE

CMV screening

Sarebbe opportuno effettuare almeno due esami per la ricerca delle IgG e IgM, ed eventualmente dell’avidità delle IgG, due volte nella prima metà della gravidanza (es. a 8-10 e 14-16 settimane) per poter evidenziare un’infezione primaria oppure una riattivazione/reinfezione nelle prime settimane di gravidanza, corrispondenti al processo di embriogenesi fetale, quindi più rischiose. Lo screening sarebbe importante anche per incrementare la spinta commerciale alla ricerca di un vaccino e di nuovi farmaci anti-CMV.

Poiché gli “esperti” del CMV non hanno ancora trovato un accordo sulla necessità o meno dello screening prenatale del CMV, sarebbe necessario informare le gravide, soprattutto se hanno un primo bambino sotto i 3 anni che frequenta l’asilo, sulla necessità di evitare di essere contagiate adottando misure igieniche quali lavarsi le mani dopo aver avuto contatto con la saliva e le urine del bambino (evitando scambio di cucchiaio durante le poppate e dormirci vicino).

Prevenzione o terapia dell’infezione fetale mediante HIG

Le hyperimmune -globulins (HIG) sono un prodotto commerciale derivato dal plasma di almeno 1000 donatori selezionati in quanto dotati di elevate titoli di IgG e di avidità anti-CMV. È stato dimostrato che le HIG contengono una grande quantità di anticorpi neutralizzanti contro i principali complessi antigenici del CMV (pglicoproteina B, pentamero e trimero).

Inoltre, le HIG svolgono una importante attività immunomodulante, consistente nell’attivazione del sistema complementare, nella regolazione della produzione e dell’attività delle citochine, alcune delle quali (es.TNF-α) sono particolarmente tossiche per il cervello fetale, espressione dei recettori Fc per il complemento, e regolazione dell’attività dei linfociti, soprattutto dei citotossici.

Di conseguenza vengono ridotti i danni ai tessuti e alle cellule fetali indotti dal processo infiammatorio scatenato dal CMV, riducendo o facendo regredire le lesioni indotte dal CMV trasmesso all’embrione nei primi mesi di gravidanza.

PREVENZIONE

EFFETTI AVVERSI - HIG

I processi di produzione delle HIG comprendono l’inattivazione e la rimozione di eventuali virus presenti nel plasma dei donatori, compresi i prioni, mediante frazionamento con etanolo a freddo, uso di solventi-detergenti, incubazione a basso pH, pastorizzazione e nanofiltrazione.

In tutti gli studi effettuati in gestanti, oltre che negli animali di laboratorio, tranne in due, la somministrazione di HIG è sempre risultata priva di effetti collaterali

In particolare, solo una delle centinaia di somministrazioni da me effettuate e seguite fino al termine è stata interrotta a causa di una tachicardia insorta in una paziente che temeva reazioni allergiche in quanto era allergica (ma non alle immunoglobuline).

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