INFEZIONI DA HERPESVIRUS

Le conoscenze sul CMV hanno portato il Prof. Giovanni Nigro ad occuparsi anche di altri herpesvirus, sia clinicamente che mediante esami sierologici e virologici. In particolare va segnalato che:

  • Gli herpes simplex 1 e 2 (HSV 1-2), comunemente chiamati orale e genitale, possono localizzarsi entrambi in vagina e sul collo dell’utero, causando un’infezione primaria o ricorrente (riattivazione o reinfezione), con possibile trasmissione al feto per via ascendente.
    Come per il CMV, l’infezione primaria è molto più grave della non-primaria, potendo causare, in rapporto all’epoca gestazionale, lesioni fetali, di cui la più grave è l’encefalite. Tuttavia, a causa dell’elevata diffusione di questi virus in età da concepimento, l’infezione primaria genitale da HSV 1 o 2 è rara. In caso di sospetta infezione da HSV sia nelle gravide che nei neonati, è opportuno iniziare subito una terapia antivirale con aciclovir o valaciclovir, per via orale in gravidanza, per via endovenosa nei neonati. La diagnosi di laboratorio è essenzialmente basata sulla ricerca di IgM e IgG, in quanto il DNA virale è rinvenibile solo nelle vesciche erpetiche, quindi si integra col DNA cellulare in forma latente.

 

  • Il virus della varicella-zoster (VZV) può essere trasmesso in gravidanza causando, soprattutto nel primo trimestre, lesioni malformative al feto. Pertanto si consiglia di esaminare gli anticorpi anti-VZV prima della gravidanza e vaccinarsi se sono negativi. Anche per il VZV, appartenente alla stessa sottoclasse degli α-herpesvirus, la diagnosi di laboratorio è basata sulla ricerca degli anticorpi.

 

  • Il virus di Epstein-Barr (EBV) o Human herpesvirus 4 (HHV-4) è il principale esponente dei Gamma-herpesvirus, dotati di elevato tropismo per i linfociti, che vengono infettati indefinitamente alternando fasi di latenza a fasi di riattivazione che possono persistere per anni. L’EBV è noto come causa della mononucleosi infettiva ma, essendo responsabile di infezioni persistentemente attive (diagnosticabili mediante ricerca dell’EBV-DNA in saliva e sangue), è correlato a diverse sindromi cliniche (neuropatie, encefalopatie, miocardiopatie, nefropatie, sindrome da stanchezza cronica, sindrome di Guillain-Barrè, sclerosi multipla, ecc) ed è coinvolto nella genesi di alcuni tumori epiteliali (carcinoma nasofaringeo, gastrico) e di alcuni tipi di linfoma (Burkitt, Hodgkin, e altri).
    È sensibile al valganciclovir, che è però riservato a pazienti ospedalizzati con gravi sindromi, in quanto non fornito da SSN a cause della carenza di studi effettuati.

 

  • L’herpesvirus umano 6 (Human herpesvirus 6 o HHV-6) è un Beta-herpesvirus, come il CMV.  Sono conosciute due varianti virali (HHV-6A e HHV-6B), che sono considerate specie diverse, in quanto differiscono per tropismo cellulare, associazione con malattie, profilo immunologico, ecc. L’HHV-6B è molto diffuso, tant’è che la prima infezione avviene generalmente entro i primi due anni di vita, a volte sotto la tipica forma della Roseola infantum o VI malattia.
    Questo virus ha un particolare tropismo verso i linfociti T, soprattutto i CD4+. Tuttavia infetta anche altri linfociti T, Natural Killer, astrociti e monociti. L’HHV-6 può persistere per molti anni soprattutto nelle ghiandole salivari, per cui il suo DNA è riscontrabile in saliva, non solo nei bambini ma anche in soggetti adulti, alcuni dei quali presentano manifestazioni cliniche diffuse, che non sono state associate in modo certo al virus, anche perché non esiste alcun antivirale capace di inibirne la replicazione definitivamente.

 

  • Lo Human herpesvirus 7 è un altro Beta-herpesvirus, linfotropo, molto diffuso, sebbene meno del 6, ed è stato riconosciuto responsabile di alcuni casi di VI malattia, pitiriasi rosea, sindromi neurologiche e complicazioni nei trapiantati.

 

  • L’herpes virus umano 8 (HHV-8), è l’agente eziologico predisponente al sarcoma di Kaposi, la cui incidenza è drammaticamente aumentata in seguito alla crescente diffusione dell’AIDS. Insieme all’EBV, è incluso nella sottofamiglia dei Gammaherpesvirinae per il tropismo per le cellule linfocitarie di tipo B.
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